Il nascondino gioco è una tradizione senza tempo che continua a catturare l’immaginazione di bambini e adulti in tutto il mondo. Questo gioco, semplice ma coinvolgente, è molto più di un passatempo: è un’occasione di socializzazione, movimento e scoperta, capace di adattarsi a contesti diversi, sia all’aperto che al chiuso.
Storia e Origini del Nascondino
Le origini del nascondino gioco affondano le radici in epoche molto antiche. Già nel II secolo a.C., il retore Polluce descriveva un gioco simile praticato in Magna Grecia, chiamato apodidraskinda, termine che in greco dialettale significa “fuggire, scappare, nascondersi”. Nel corso dei secoli, il gioco si è evoluto e diffuso in tutta Europa, divenendo popolare soprattutto dal XVII secolo, quando veniva praticato dalla nobiltà come forma di socializzazione e corteggiamento tra giovani aristocratici. Oggi, il nascondino è conosciuto e amato in ogni angolo del pianeta, con diverse varianti locali che arricchiscono la tradizione.
Regole e Modalità di Gioco
Il nascondino gioco si svolge idealmente in un luogo ampio, ricco di nascondigli sicuri dove i partecipanti possono muoversi liberamente senza rischi. La base di partenza, chiamata “tana”, è il punto di riferimento da cui un giocatore, scelto tramite una conta rituale, si “acceca” chiudendo gli occhi o voltandosi verso un muro e conta fino a un numero stabilito, solitamente legato al numero dei partecipanti. Durante questo tempo, gli altri giocatori si nascondono.
Terminata la conta, il giocatore “cercatore” cerca gli altri e, ogni volta che ne individua uno, deve correre alla tana e toccarla pronunciando “tana per [nome del giocatore]”. Il giocatore trovato rimane “prigioniero” alla tana, mentre chi riesce a raggiungerla prima di essere scoperto può liberare gli altri dicendo “tana libera-tutti”. Questo meccanismo rende il gioco dinamico e coinvolgente, stimolando agilità, strategia e attenzione.
Varianti e Adattamenti Moderni
Il nascondino gioco presenta numerose varianti, alcune delle quali molto conosciute in Italia. Una variante comune è il rimpiattino, dove il cercatore deve toccare fisicamente gli avversari per eliminarli, rendendo la partita più movimentata. Un’altra versione molto popolare è la sardina, dove un solo giocatore si nasconde e gli altri lo cercano; una volta trovato, si uniscono al suo nascondiglio, aumentando la difficoltà fino a quando l’ultimo giocatore scopre il gruppo.
Queste varianti riflettono la versatilità del gioco e la sua capacità di adattarsi a diversi contesti e gruppi di età, mantenendo sempre viva la sua essenza ludica e sociale.
Il Nascondino nella Natura e l’Apprendimento Ambientale
Oltre alla dimensione ludica, il nascondino gioco può diventare uno strumento educativo e di scoperta della natura. Un esempio recente è la narrazione illustrata di Gillo e Gilla, due personaggi che, giocando a nascondino nel Grande Prato durante l’autunno, invitano i bambini a esplorare le meraviglie della natura circostante. Attraverso il gioco, i piccoli imparano a riconoscere i segnali stagionali, come le foglie cadute, le ghiande, i funghi e persino i comportamenti degli animali che si preparano al letargo.
Questa esperienza ludica immersiva permette ai bambini di sviluppare un legame più profondo con l’ambiente naturale, stimolando curiosità, osservazione e rispetto per la biodiversità. Inoltre, l’attività fisica e la socializzazione favoriscono uno sviluppo armonico e un benessere psicofisico.
Il nascondino gioco si conferma così un’attività poliedrica, capace di unire divertimento, tradizione, educazione e movimento in un’esperienza accessibile a tutte le età e culture. La sua semplicità e le molteplici varianti ne garantiscono la diffusione e il successo continuo nelle generazioni contemporanee.
Le regole e i segreti del nascondino: storia e strategie del gioco senza tempo






